I vaccini saranno obbligatori per determinate categorie di lavoratori e i nuovi sieri aggiornati garantiranno un’immunità per 12 mesi.
Siamo all’inizio della stagione fredda e dunque il Covid sarò di nuovo protagonista della nostra quotidianità. Nonostante la vaccinazione di massa, con più dosi, a cui ha aderito il 98% della popolazione italiana, le varianti del virus stanno causando ancora problemi di salute. Decessi e ricoveri sono in aumento, e tra l’altro questo fenomeno si sta verificando a livello globale.
A distanza di tre anni dalla pandemia, dunque, siamo ancora a combattere con un virus potenzialmente mortale, anche se le varianti adesso sembrano meno “aggressive” del ceppo originario. Ormai però il mondo intero, i Governi e la Sanità hanno deciso che il sars-cov-2 deve essere debellato completamente e per ottenere questo c’è solo una cosa da fare: continuare a vaccinarsi.
Ma come si svolgerà la campagna vaccinale 2023-2024? I dettagli sono stati divulgati dal Ministero della Salute, ed ecco chi dovrà fare il richiamo con i nuovi vaccini aggiornati.
Vaccini obbligatori per tutti? Ecco le nuove disposizioni del Ministero della Salute
È da poco stato approvato il nuovo siero monovalente di Pfizer che immunizza (anche) contro le nuove varianti Covid.
Il richiamo dovrà essere fatto a distanza di 6 mesi dall’ultima inoculazione o dall’ultima infezione conclamata, e non è rilevante il numero di sieri che si sono ricevuti precedentemente. Il nuovo vaccino avrà valenza immunizzante di un anno. Anche chi non ha mai ricevuto alcuna dose di vaccino – e deve quindi ancora fare il ciclo primario – dovrà farsi inoculare il siero aggiornato di Pfizer.
Al momento non sono previsti obblighi particolari ma forti raccomandazioni. Avranno la precedenza gli anziani (anche ricoverati nelle Rsa) e gli over 60, i fragili, le persone con immunodeficienza, e le donne in gravidanza ma anche post-partum, cioè subito dopo aver partorito. Ma naturalmente gli operatori sanitari, per proteggere i degenti, saranno chiamati a fare la dose di richiamo, così come il personale che gravita attorno a strutture ospedaliere, Rsa e simili.
Tutti gli altri potranno fare il vaccino aggiornato non appena saranno stati immunizzati tutti i soggetti di cui sopra, ma non dimentichiamoci che la vaccinazione potrebbe essere richiesta anche da alcuni datori di lavoro. Nonostante infatti ad oggi non vi sia l’obbligo (o il green pass), molte aziende si sono schierate contro i “no-vax” e dunque potrebbero non permettere ai dipendenti di lavorare se non effettuano la vaccinazione.
Potrebbero scaturire nuovamente cause legali, perché c’è ancora chi pensa che l’obbligo di vaccinazione (legale o “mascherato” da alti regolamenti) vada contro le libertà individuali.