Sbadigliare è un gesto compiuto dagli umani e dagli animali vertebrati. Ma come mai lo facciamo e perché influenza anche chi si trova vicino a noi?
A volte non si riesce proprio a trattenere uno sbadiglio, non solo nelle situazioni in cui si è obiettivamente stanchi morti. Ma come mai accade e perché sembra che anche le persone che abbiamo intorno ci imitino se ci vedono farlo? Ecco la risposta.
Innanzitutto lo sbadiglio consiste in una profonda ispirazione a cui segue un’espirazione. Si tratta di un riflesso involontario che si verifica nella maggior parte dei casi poco dopo il risveglio e nelle 3 ore prima di andare a dormire.
Anche se non ci accorgiamo solitamente sbadigliamo circa 5 o 6 volte al giorno per una durata di circa 6 secondi. Inoltre questo atto può essere accompagnato da stretching.
E se si sbadiglia troppo? In realtà non c’è un limite massimo o minimo fissato dalla scienza, ma secondo gli esperti sbadigliare più di 3 volte in 15 minuti senza qualche precisa motivazione non è normale.
Fin dall’antichità le persone si sono domandate il perché di questa azione. Sulla questione si era espresso persino Ippocrate ipotizzando che sbadigliare precedesse l’arrivo della febbre o servisse ad espellere l’aria cattiva dai polmoni.
Oggi queste ipotesi sono state completamente messe da parte, ma la curiosità rimane.
Lo sbadiglio e i suoi misteri
Un fenomeno apparentemente semplice può scatenare spiegazioni diverse tra di loro.
Di solito si pensa che sbadigliare indichi solo sonnolenza. Lo sbadiglio si manifesta però non solo quando siamo stanchi e annoiati.
Può anche aiutare il cervello a svegliarsi per bene. Dal momento che quell’atto costringe i muscoli del viso e del collo a muoversi questo stimola la carotide aumentando la frequenza cardiaca, favorendo la veglia e l’eccitazione.
Ci sono però, come accennato, altre teorie in circolazione. Secondo alcuni sbadigliare è legato alla nostra empatia. Chi è socievole sbadiglia vedendo un altro che lo fa. Questo avviene nelle persone che sono ben equilibrate. Per esempio non avviene nei bimbi sotto i 5 anni che non hanno ancora affinato questa capacità.
Si tratta di qualcosa che in sostanza ci aiuta a comunicare.
Altri invece ritengono che nel caso dello sbadiglio contagioso intervengano i neuroni specchio che sono quelli che ci consentono di metterci in relazione con le altre persone. Quando vediamo che qualcuno compie una determinata azione nel nostro cervello si attivano i neuroni che reagiscono quando compiano quello stesso gesto.
Chi l’avrebbe mai detto che una mossa così veloce e che diamo per scontata potesse nascondere meccanismi tanto intricati?