Arabia Saudita sempre più protagonista del calciomercato e non solo: Cristiano Ronaldo, Neymar, altri top player e una super offerta shock.
Il 2023 resterà nella storia del calcio come l’anno in cui il colosso Arabia Saudita si è svelato al mondo e ha chiarito di fare tremendamente sul serio. Un anno iniziato con la super presentazione di Cristiano Ronaldo all’Al Nassr, e dopo il portoghese sono stati in tanti a dire di sì alle offerte arabe.
Negli anni precedenti, c’era già stato più di qualche calciatore di ottimo livello che aveva scelto un cambio totale di prospettive. Ma si trattava per lo più di giocatori avviati verso il tramonto della propria carriera e lo stesso CR7 non faceva eccezione. Ma questa estate le cose sono cambiate eccome.
Le offerte multimilionarie, mai viste prima, hanno fatto breccia e hanno fatto sì che anche calciatori ancora nel pieno degli anni si trasferissero nella Saudi League. Così, a Ronaldo, oltre al Pallone d’Oro uscente Karim Benzema, si sono uniti i vari Neymar, Firmino, Kessie, Kantè, Manè, Brozovic, Laporte, Milinkovic-Savic, Koulibaly e altri ancora. Un campionato che intende seriamente diventare uno dei più ricchi e importanti del pianeta.
Servirà qualche anno per capire se resterà un gigante dai piedi d’argilla come è capitato per la Cina, oppure se gli investimenti degli sceicchi, alla lunga, raggiungeranno l’obiettivo. L’impressione, è che ci sia alla base una forza economica maggiore, oltre che un progetto di più ampio respiro, considerate le varie sponsorizzazioni in aumento nel mondo calcistico, l’Expo 2030 e altro ancora.
L’Arabia Saudita scende in campo per i Mondiali: ecco l’ostacolo
C’è infatti una nuova candidatura dell’Arabia Saudita, che vuole a tutti i costi i Mondiali del 2034. Sappiamo già che il torneo si svolgerà tra Asia e Oceania, come annunciato dalla FIFA, dopo che il Mondiale 2026 sarà appannaggio del Nord America tra Canada, Stati Uniti e Messico e quello del 2030 è appena stato assegnato a Spagna, Portogallo e Marocco con le gare inaugurali in Sudamerica tra Argentina, Uruguay e Paraguay.
C’è tempo fino al 31 ottobre per altre candidature e l’Arabia potrebbe non correre da sola. Ci sta pensando seriamente infatti l’Australia, che si era già vista scippare l’edizione 2022 sul filo di lana. Il paese potrebbe candidarsi in maniera congiunta con la Nuova Zelanda o con paesi del Sud-Est asiatico.