La fine delle agevolazioni per alcuni pensionati italiani, la scelta inattesa che ha colto di sorpresa tutti.
La pensione è un obiettivo che molti italiani attendono dopo lunghi decenni di lavoro e attività professionali. Oggi appare sempre più distante per coloro che hanno una carriera precaria e discontinuità e in particolare per le giovani generazioni, alle prese con i cambiamenti radicali che hanno modificato il sistema pensionistico italiano. Ma come godere al meglio del proprio assegno pensionistico, soprattutto se non di entità così cospicua?
Il costo della vita taglia il potere d’acquisto di salari e pensioni e, malgrado le rivalutazioni annuali, l’assegno previdenziale in diversi casi non garantisce il benessere e lo standard di vita desiderato per il meritato riposo previdenziale. Per molti la scelta di lasciare il Paese, è il modo migliore per godere appieno della propria pensione, per approdare in luoghi più ospitali ed economicamente vantaggiosi.
Uno dei paesi che più di altri ha attirato negli anni scorsi pensionati italiani è stato il Portogallo per la qualità della vita e le agevolazioni fiscali offerte ai residenti “non abituali” nel Paese lusitano. Infatti i pensionati che lo hanno scelto come residenza godono oggi di una tassazione del 10% e addirittura un’esenzione completa dalle imposte fino al 2020.
Questo paradiso fiscale ha attratto migliaia di pensionati europei e non solo in Portogallo scegliendo come residenza Lisbona, Porto, Chaves e l’assolato Algarve nel sud del Paese. Sono arrivati inglesi, francesi, italiani, secondo l’Inps nel 2021 erano oltre 3mila i connazionali che vivevano nel Paese lusitano. Ma le cose stanno per cambiare definitivamente.
Il Primo ministro portoghese Antonio Costa ha annunciato in un’intervista che dal prossimo anno si concluderà il regime fiscale agevolato per i pensionati stranieri residenti nel Paese. Chi già gode del regime fiscale favorevole, potrà continuare a farlo per tutta la durata prevista dalla norma (10 anni), ma non saranno concesse altre agevolazioni.
La scelta del governo di Lisbona è dovuta dalle polemiche interne per la differenza di trattamento con i pensionati locali e soprattutto per l’aumento del prezzo degli immobili determinato dalla presenza di stranieri benestanti. Si calcola che i prezzi immobiliari siano aumentati dal 2012 al 2021 del 78% i Portogallo, contro la media UE del 35%.
Nell’ultimo anno l’incremento è stato dell’11%. Una disparità di trattamento fiscale troppo evidente con conseguenze per tutta la società portoghese, in particolare per le classi meno abbienti alle prese con aumenti del mercato immobiliare eccessivi. Da qui la decisione di Lisbona e la fine del paradiso fiscale per i pensionati italiani.
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