In tanti sperano che nel 2024 il Governo Meloni possa tagliare l’IRAP, tassa odiata dagli esercenti. Ecco cosa farà l’Esecutivo.
L’imposta regionale sulle attività produttive, nota anche con l’acronimo IRAP, è un’imposta istituita in Italia con il decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446 e attualmente in vigore. Ma cosa accadrà nel 2024? Ecco cosa ha in mente il Governo presieduto da Giorgia Meloni in termini di politica economica.
Politica economica che, evidentemente, ha concentrato l’attenzione dell’Esecutivo in questo primo anno di lavoro. D’altro canto, la situazione in Italia è sotto gli occhi di tutti. Un’inflazione galoppante che ha eroso e sta erodendo la capacità di acquisto degli italiani, fiaccati da rincari un po’ in ogni settore.
Per questo, il Governo di centrodestra che, da sempre, ha sostenuto la necessità di abbassare la pressione fiscale sulle famiglie, sta pensando a una serie di misure da mettere in campo per mitigare gli effetti della crisi economica che, dopo una leggera boccata d’ossigeno estiva, in autunno e in inverno potrebbe tornare a mordere con più forza.
E, allora, l’Esecutivo sta pensando a qualcosa di drastico riguardante l’Irap, l’imposta regionale sulle attività produttive. Ecco cosa potrebbe accadere a partire dal 2024.
In tanti, dunque, auspicano che il Governo Meloni possa effettivamente optare per un alleggerimento della pressione fiscale, che potrebbe dare così via a una ripresa dei consumi. Sempre più italiani, sempre più famiglie, stanno cercando di risparmiare, banalmente (ma drammaticamente) perché altrimenti non riuscirebbero a pagare bollette e/o imposte varie. Tra cui l’Irap.
L’Irap è certamente una delle imposte più avversate dalle imprese che, va detto, vengono da anni assai difficili dopo le ristrettezze e le chiusure dovute alla pandemia da Covid-19. In tanti auspicano che, nel 2024, questa imposta possa essere abolita dal Governo. E si guarda con speranza alla Riforma fiscale. Sono attualmente soggetti passivi Irap: Snc (società in nome collettivo); Sas (società in accomandita semplice); società semplici e società di capitali (Srl, Spa, Sapa, Srls).
Una platea piuttosto ampia, come è facilmente intuibile. Ma cosa impedisce al Governo di tagliare con facilità l’Irap? Il fatto che il gettito che ne deriva è destinato quasi completamente al finanziamento del Sistema Sanitario Nazionale. Un taglio dell’Irap, dunque, potrebbe provocare non pochi scossoni sulla sanità e proprio la pandemia ci ha dimostrato quanto, invece, sia necessario puntarci. Dunque, in tanti ci sperano, ma, in realtà, è difficile immaginare che già nel 2024 possa esserci un taglio lineare. Molto più probabile che possano arrivare (anche se non è detto che ciò avvenga già l’anno prossimo) progressivi step di superamento, prima in favore di società di persone (società semplici, società in accomandita semplice e società in nome collettivo) e associazioni senza personalità giuridica costituite tra persone fisiche per l’esercizio in forma associata di arti e professioni.
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