Ci risiamo, due volte in 365 giorni ci chiediamo se sia la volta buona per smettere di fare il cambio dell’ora. Cosa succede quest’anno?
Ora legale, ora solare: c’è chi non ricorda mai se bisogna spostare le lancette in avanti o indietro, e c’è chi addirittura non si preoccupa proprio di spostare le lancette. Così per metà dell’anno segnano l’ora giusta e per l’altra metà dell’anno no. Ma tanto chi guarda l’orologio sa di questa particolarità e quindi non rischia di arrivare in anticipo o in ritardo alla riunione.
Il cambio dell’ora non piace a tutti, o per lo meno non sempre. Si apprezza quando si può dormire un’ora in più e si detesta quando si è costretti a riposare un’ora in meno. Poi ci sono anche le persone più sensibili ai cambiamenti della luce che soffrono profondamente e che sperimentano crisi di umore che possono portare addirittura alla depressione. Ma quest’anno, in definitiva, si cambio l’ora oppure no?
Con molta probabilità già lo sapete che l’ora legale è stata introdotta in Italia dapprima negli anni precedenti al 1920 e poi stabilmente dal 1973 con la crisi petrolifera. Lo scopo di cambiare l’ora a seconda delle stagioni era di consentire alle persone una maggiore fruizione della luce naturale. Per questo si decise di sfruttare di più la luce naturale del periodo primaverile ed estivo, introducendo, appunto, l’ora legale.
Questo in modo tale da ridurre al minimo i consumi di energia dovuta al bisogno di illuminare la casa o i luoghi di lavoro con la luce artificiale. Ma non solo. Infatti un consumo minore di elettricità significa non solo risparmio energetico per le tasche dei consumatori ma anche meno emissioni di CO2 nell’ambiente.
Certo, va detto che il consumo di energia per illuminare le case è cambiato di molto, dagli anni ’70 dello scorso secolo ad oggi. All’epoca c’erano le lampadine al tungsteno, che oggi sono vietate, e la tecnologia negli anni ha fatto passi da gigante. Si pensi solo alle attuali lampadine a LED che consentono un risparmio energetico molto elevato rispetto ad altre.
Ad ogni modo, il risparmio energetico continua ad essere l’argomento su cui si basa la teoria che il cambio dell’orario abbia ancora dei vantaggi non trascurabili in termini di consumi elettrici. Si stima ad oggi un risparmio compreso tra lo 0,5% e l’1,5% a livello nazionale. I detrattori di tale misura, quelli che vorrebbero abolirlo, parlano dei problemi sull’umore e dell’effetto jet leg che colpisce i più sensibili.
In definitiva, mentre il dibattito prosegue, anche quest’anno dovrete mettere mano alle lancette. Domenica 29 ottobre 2023 bisognerà portare indietro gli orologi di un’ora.
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