Quale percentuale di invalidità è richiesta per ottenere l’assegno mensile di assistenza dall’INPS? La legge è molto chiara al riguardo.
I soggetti invalidi hanno diritto ad una serie di prestazioni economiche versate dall’INPS.
Una di esse è l’assegno mensile di assistenza, del valore di 313,91 euro, corrisposto per 13 mensilità, a partire dal primo giorno del mese successivo a quello di invio della domanda per il riconoscimento della condizione di invalidità.
Per ottenere l’assegno, è necessario essere cittadini italiani oppure comunitari residenti in Italia o extracomunitari in possesso di un valido permesso di soggiorno.
Sono previsti, poi, un requisito anagrafico e uno reddituale. Possono ottenere la prestazione gli invalidi di età compresa tra i 18 e i 67 anni, che possiedono un reddito non superiore a 5.391,88 euro.
L’assegno mensile di assistenza è cumulabile con eventuali redditi da lavoro, a condizione che non si superi il limite imposto dalla legge, e con le prestazioni previdenziali che non siano di invalidità (come la pensione di vecchiaia). Non è, invece, compatibile con l’erogazione di sussidi diretti di invalidità.
Non è, infine, reversibile ai superstiti ed è esente dall’IRPEF.
L’assegno di assistenza non spetta a tutti gli invalidi ma solo ai cd. invalidi parziali, ossia coloro ai quali è stato accertato un grado di invalidità compreso tra il 75% e il 99%. Con il 100% (invalidità totale) spetta la pensione di invalidità, pari a 313,91 euro al mese. Chi ha una percentuale di invalidità del 74%, dunque, non ha diritto ad alcuna misura economica dall’INPS.
La misura decorre dal primo giorno del mese seguente la presentazione della domanda di invalidità, anche nel caso in cui sia stato presentato ricorso e riconosciuta una percentuale maggiore del 74%. Ad esempio, se è stata inoltrata domanda ad ottobre 2022 e, dopo il ricorso, a luglio 2023 è stata accertata l’invalidità civile, la prestazione spetta da novembre 2022, quindi si avrà diritto agli arretrati.
Questi ultimi spettano indipendentemente dal momento in cui viene disposto il primo pagamento dell’assegno.
Se, invece, l’invalido ha inviato richiesta ma è stata respinta per assenza dei requisiti socio-economici, l’assegno di assistenza decorre dal momento di presentazione della domanda successiva alla maturazione dei requisiti richiesti.
Ci sono, infine, delle ipotesi in cui l’INPS può decidere di revocare il sussidio economico precedentemente riconosciuto. Questo avviene nel caso di:
Antonio Festa
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